Molto
più in là del Relativismo, la Patafisica dimostra che i fenomeni sono
interpretabili in infiniti modi.
Nel momento della crisi dei valori tradizionali
e dell'affermazione delle verità molteplici, questo 'atteggiamento
di pensiero' è tornato alla ribalta, panacea consolatoria di tempi difficili.
Dai recenti dibattiti tenutisi a Roma e Milano, fino ai recenti meeting realizzati dal principe della
patafisica musicale Vinicio Capossela, ci stiamo inoltrando in un territorio che ci levita in un quadro di Magritte pittore Patafisico per eccellenza.
La mera traduzione del termine Patafisica è letteralmente <<ciò che è vicino a ciò che è dopo la fisica>> ovvero dopo la Metafisica
L'ideatore di questa scuola di pensiero, il filosofo
francese Jarry, utilizzò l'esempio passato alla storia, dell'orologio da
polso. Questo viene solitamente ritratto di forma tonda
quando invece viene visto lateralmente è rettangolare e schiacciato. Una sorta di provocazione che ha scandalizzato gli intellettuali.
Negli
anni 50 ebbe a rappresentare l'invito a ripensare all'inverso la legge della caduta dei corpi
verso un centro, che ci si domandava perché non vederla come legge dell'ascensione del vuoto
verso una periferia?
È così
che Jarry condusse i principi della Patafisica oltre quelli della metafisica,
considerando l'universo reale nella sua totalità e l'approccio patafisico
come complementare alle percezioni condizionate dalle generalità.
La Patafisica si presenta sotto forma di discorsi scientifici o filosofici che
possono sembrare a prima vista Ermetici.
In
realtà non si può in nessun modo trascurare l'ironia dei divertenti giochi di spirito che si
mischiano alla riflessione profonda sui linguaggi utili a esaminare una visione
parallela del mondo.
Il patafisico, dunque, è colui che percepisce le
manifestazioni del sentire come una della tante espressioni dell'immaginario.
Per lui la verità - obiettivo ultimo della filosofia
tradizionale - è la più immaginaria fra
tutte le soluzioni.
Gilles Deleuze di "Critica e clinica"
e "L'isola deserta" è patafisico nella sua teorizzazione della lettura del reale attraverso un
procedimento non-sense.
Jean Baudrillard ha individuato esattamente in
quell'atteggiamento di pensiero l'unica strategia ormai possibile contro il
sistema iperrealista della simulazione.
Pietro Bellasi ha attestato che fosse insieme al pensiero laterale l'ultima forma disponibile per leggere la
realtà senza cadere nell'aporia.
Da forma di pensiero rivoluzionaria e
provocatoria la Patafisica ha contaminato finanche la letteratura con gli Esercizi di
stile <<Exercices de style>> scritti dal francese Raymond Queneau che sono un esempio grandioso di "molteplicità dei punti di vista applicata alla
scrittura" constano di una stessa
trama raccontata in novantanove modi diversi, ognuno diverso nello stile di
narrazione.
In questo modo si abbattono attraverso una serie di artifici
letterari il
concetto di una verità unica e incontrovertibile e di conseguenza l'idea di
un linguaggio universale e predeterminato per esprimerla.
La pittura di Joan Mirò e
René Magritte ancora è portatrice dello stesso messaggio: il senso degli uomini che piovono dal cielo o della tela
che si confonde con il panorama reale rappresenta esattamente
l'esigenza di un pensiero laterale per trovare risposte oltre i parametri classici della
definizione del reale (fisica).
|
|
|
La Patafisica è una corrente artistica nata alla fine dell'Ottocento con lo
scrittore e drammaturgo francese Alfred Jarry che nel libro Gesta e
opinioni del dottor Faustroll Patafisico definisce "la scienza delle
soluzioni immaginarie (...)".
In un romanzo di Alfred Jarry sono esposti i
principi e i fini della Patafisica come scienza che si prefigge di studiare
il particolare e le eccezioni per spiegare l'universo supplementare al nostro.
Lo abbiamo già detto letteralmente Patafisica significa ciò
che è vicino a ciò che è dopo la fisica (la
metafisica).
Ma ribadiamo del nuovo atteggiamento intellettuale a cui siamo interessati che ha radici in Francia,
infatti l'11 maggio 1948 nasce a Parigi un Collegio di patafisica, il Collège
de Pataphysique, avviato da personalità intellettuali come Maurice Saillet,
Jean Ferry e Raymond Queneau.
Il Collegio ebbe da subito degli statuti una
gerarchia un Ordine: quello della Grande Giguglia e un calendario che si
costitui come espressione e testimonianza di una società scientifica internazionale anche se "minoritaria
per vocazione" come <<società di ricerche scientifiche e inutili>>.
È senz' altro
da ricordare l'Oulipo (Ouvroir de Littérature Potentielle), la
"sottocommissione" del Collegio che nacque il 24 novembre 1960
fondata da François Le Lionnais, Raymond Queneau e una decina di amici per lo più scrittori e/o matematici e/o pittori: Albert-Marie Schmidt, Jean Queval, Jean
Lescure, Jacques Duchateau, Claude Berge et Jacques Bens.
Possiamo dire che dalla Francia la Patafisica
conquisterà il mondo.
Nel 1952
Roger Chattuck è nominato Rappresentante del Collegio delle Americhe e nel 1957
viene fondato il primo istituto straniero a Buenos Aires: l'"Istituto di
Alti Studi Patafisici".
Il 3 marzo 1964 viene celebrata la fondazione dell
"Istituto Patafisico Mediolanense" nato dagli stimoli di Raymond
Queneau.
Quasi simultaneamente prendeva vita a Roma un Istituto Patafisico
promosso da Renato Mucci, Leonardo Sinisgalli e Gianbattista Vicari.
Si
susseguiranno in Italia il "Turin Institute of Pataphysics" (1979) che
vide Ugo Nespolo quale Protoproveditore, l' "Istitutum Patafisicum
Partenopeium", aperto su Napoli da Luigi/Luca Castellano il quale, non
essendo mai molto prolifico di nuove nomine portò ad un periodo di occultazione
fino al nuovo Istitutum Partenopeum retto attualmente da Mario Persico.
Da allora
in poi, il "Collage de Pataphysique"(1989) fondato da Tania Lorandi,
l'"Istituto dei Ventilati Patafisici Benacensi" e l'"Istituto
Patafisico Vitellianense" (1994) retto da Afro Somenzari iniziavano le
loro attività, sotto la grande approvazione dell'Imperatore Analogico Enrico
Baj.
Negli ultimi anni, nascono nuovissimi istituti con emanazioni dirette e
rare approvazioni del Collège de Pataphysique, come l'"Autoclave di
Estrazioni Patafisiche" fondato l'8 dicembre 2008 a Milano da Giovanni
Ricciardi, e l'Istituto Patafisico Sardonico a Cagliari fondato sempre nel
dicembre 2008 dalla compagnia teatrale Fueddu e Gestu.
Tutti questi istituti,
collaborano e contribuiscono con grande attenzione per merito di manifestazioni
artistiche e precise pubblicazioni ad arricchire le ricerche attorno alla
"scienza".
Ovunque nel mondo esistono istituti storici come il London
Institute of Pataphysics, in Belgio "Institut Limbourgeois de Hautes
Etudes Pataphysiques" e i nuovi "Istituto Patafisico di Santiago del
Chile", il "Décollage de Pataphysique" di Sao Paulo in Brasile
sede distaccata e autonoma del "Collage de Pataphysique".
Amalia Battista