Quando i Nazisti vennero per i Comunisti,
rimasi zitto zitto;
io non ero un comunista.
Quando imprigionarono i socialdemocratici,
rimasi zitto zitto;
io non ero socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti,
rimasi zitto zitto;
io non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli Ebrei,
rimasi zitto zitto;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me,
non c'era più nessuno a protestare.
Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller
(1892-1984)
Sono giorni Non di ordinaria Follia, ma di Ordinario Razzismo contro il quale vale sempre la pena frapporsi.
Contro il pericolo dell'apatia, dell'indifferenza, della noncuranza, dello sguardo alzato oltre gli occhi degli altri....
Dedichiamo a ciascun uomo, donna o bambino del suolo italiano una riflessione di grande conforto in queste ore turbolente, a ricordo di tutte le vittime di ogni razzismo in ciascuna parte del mondo.
I versi di << Prima Vennero... >> attribuiti a Bertolt Brecht, ma scritti dal pastore Martin Niemöller sono versi mai troppo ampiamente citati che sembrano di oggi, scritte anche per questi nuovi caduti.
Niemöller, teologo e pastore protestante tedesco, oppositore del Nazismo inizialmente attivista di Hitler, nel 1934 si oppose al nazismo, le sue "influenti" amicizie e le sue connessioni con uomini d'affari ricchi ed influenti lo "salvarono" fino al 1937. In quest'anno fu arrestato dalla Gestapo la milizia a diretto controllo di Hitler, che infuriato per un suo sermone, sgradito nei contenuti, decreta la sua persecuzione. Per otto anni rimase prigioniero in vari campi di concentramento nazisti Sachsenhausen e Dachau, fino a che non fu liberato. Da Sopravvissuto divenne il portavoce tra gli altri della piena riconciliazione della popolazione tedesca con la propria memoria storica.
Niemöller, teologo e pastore protestante tedesco, oppositore del Nazismo inizialmente attivista di Hitler, nel 1934 si oppose al nazismo, le sue "influenti" amicizie e le sue connessioni con uomini d'affari ricchi ed influenti lo "salvarono" fino al 1937. In quest'anno fu arrestato dalla Gestapo la milizia a diretto controllo di Hitler, che infuriato per un suo sermone, sgradito nei contenuti, decreta la sua persecuzione. Per otto anni rimase prigioniero in vari campi di concentramento nazisti Sachsenhausen e Dachau, fino a che non fu liberato. Da Sopravvissuto divenne il portavoce tra gli altri della piena riconciliazione della popolazione tedesca con la propria memoria storica.
(Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese di Firenze, manifestazione contro il razzismo in memoria delle vittime)