giovedì 15 dicembre 2011

Prima Vennero...




 Quando i Nazisti vennero per i Comunisti,
       rimasi zitto zitto;
      io non ero un comunista.
      Quando imprigionarono i socialdemocratici,

      rimasi zitto zitto;

      io non ero socialdemocratico.
     Quando vennero per i sindacalisti,
     rimasi zitto zitto;
     io non ero un sindacalista.
    Quando vennero per gli Ebrei,
    rimasi zitto zitto;
    non ero un ebreo.

     Quando vennero per me,
     non c'era più nessuno a protestare.


        Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller 
               (1892-1984)








                                                            





la Voce Poetica di Martin Niemöller di fronte all'incalzare dei passi pesanti e minacciosi dei razzismi e degli assolutismi dilaganti in ogni parte del mondo, può essere proposta come monito di fronte ai recenti fatti di cronaca razzista, consumati ai danni di giovani e vecchi stranieri, magari delle discriminazioni di senegalesi nella civilissima città di Firenze. In tempi di gravi incertezze esistenziali e di crisi mondiali, in Tempi difficili in cui c'è sempre qualcuno in più pronto a brandire una spranga per aggredire persone, maneggiare una Magnum 357 per sparare a ignari uomini, donne o bambini <<stranieri>>; soffiando sulle ceneri sopite pronte a riaccendersi per incendiare nuovi campi nomadi o centri di "dis-accoglienza" 









Sono giorni Non di ordinaria Follia, ma di Ordinario Razzismo contro il quale vale sempre la pena frapporsi.


Contro il pericolo dell'apatia, dell'indifferenza, della noncuranza, dello sguardo alzato oltre gli occhi degli altri.... 


Dedichiamo a ciascun uomo, donna o bambino del suolo italiano una riflessione di grande conforto in queste ore turbolente, a ricordo di tutte le vittime di ogni razzismo in ciascuna parte del mondo.
I versi di << Prima Vennero... >> attribuiti a Bertolt Brecht, ma scritti dal pastore Martin Niemöller sono versi mai troppo ampiamente citati che sembrano di oggi, scritte anche per questi nuovi caduti. 




Niemöller, teologo e pastore protestante tedesco, oppositore del Nazismo inizialmente attivista di Hitler, nel 1934 si oppose al nazismo, le sue "influenti" amicizie e le sue connessioni con uomini d'affari ricchi ed influenti lo "salvarono" fino al 1937. In quest'anno fu arrestato dalla Gestapo la milizia a diretto controllo di Hitler, che infuriato per un suo sermone, sgradito nei contenuti, decreta la sua persecuzione. Per  otto anni rimase prigioniero in vari campi di concentramento nazisti  Sachsenhausen e Dachau, fino a che non fu liberato. Da Sopravvissuto divenne il portavoce tra gli altri della piena riconciliazione della popolazione tedesca con la propria memoria storica.








       




  




(Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese di Firenze, manifestazione contro il razzismo in memoria delle vittime)