sabato 22 dicembre 2012

La Vergona l’Umiliazione e l’Amarezza


 Egregio Signor Ministro all’Istruzione,

chi scrive è una Docente Precaria col nuovo anno quarantasettenne, pluri abilitata con il concorso pubblico del 1999 nelle classi di concorso A0/43- A0/50- A0/37- A0/36; ad oggi incaricata dall’ufficio scolastico della mia provincia fino alla fine delle attività didattiche; Esperto Esterno in Progetti Pon per interventi formativi di sviluppo delle competenze e delle eccellenze. 


Non mi rincresce doverle rivolgere questa mia come “spettacolarizzazione” di un dramma professionale e umano; bersaglio come tanti altri precari di un disattento e malato interesse. Mi turberebbe invece l’offensivo oltraggio del silenzio o della menzogna a cui Ella – Ministro sono certa saprà sottrarsi.


 Questo non è lo sfogo di una “sfortunata sfigata” che respinta dal “suo” concorsone, ha vanificato l’occasione della sua incerta stabilizzazione; ma è l’amara riflessione sul metodo scellerato di selezione concorsuale che sceglierebbe poche decine di docenti del sistema scolastico italiano, vantandosi del merito. E’ inoltre il sussulto di una docente alle dirette dipendenze del suo dicastero, cioè della scuola pubblica italiana e finanche delle scuole nelle carceri, per aver subito un’umiliazione cocente che francamente ho difficoltà a comprendere e spiegare. 


Questa prova preselettiva è stata un’offesa alla professionalità e all’onore dei miei quasi vent’anni d’esperienza nell’insegnamento in istituti d’istruzione di primo e di secondo grado, è un’offesa alla mia non opinabile cultura personale e a quella di un’intera generazione di 150mila precari della scuola italiana; un insulto alla stessa funzione e al ruolo che come docente svolgo attualmente e da anni nel sistema scolastico italiano.


 Malgrado tutto non ho ritenuto di sottrarmi a questa beffarda prova e non ho mancato il contrastato appuntamento, obbligata da ragioni prima etiche e poi morali; mi sono perciò sottoposta alla macelleria inaudita di un concorso che sapevo già essere sbagliato; per una partecipazione forzosa - che i precari come me - Ministro- semplicemente per rispetto del buon senso non meritavano, dal momento che dopo due seri concorsi pubblici da svariati anni agogniamo lo scorrimento di graduatorie ancora densamente popolate e non esaurite. 


Paradossalmente malgrado difficoltà e contraddizioni, non avendo ancora del tutto smarrito la fede in ogni possibile esperienza professionale migliorativa e qualificante da offrire ancora alla mia scuola e a me stessa, senza sperare di riceverne nulla in cambio, forse per ben più profonde ragioni ho voluto misurarmi.


 Ne ho ricavato un’esperienza devastante che ha destituito di ogni senso la Cultura dei Contenuti disciplinari specifici per i quali avremmo invece dovuto concorrere innanzitutto non indistintamente. Ragione già di per sé sufficiente a Offendere la Didattica più accurata e professionale che da anni molti di noi applichiamo già speditamente; in favore di uno sbarramento numerico che ha derubricato il ragionamento logico, linguistico e matematico riconoscibile in forme sicuramente banali e intuitive cioè quelle del colpo d’occhio, del calcolo combinatorio, della sequenza di lettere consonanti-vocali; o della teoretica informatica e della lingua straniera; che si sono tutte fermate un attimo prima dell’essenza del pensiero complesso e non già formale, strumento che l’insegnamento invece esige e merita

Magari non slegando la grammatica della realtà, deprecando le de contestualizzazioni di contenuti che non opinabilmente invece non devono essere ignorati da nuovi o vecchi docenti che questo dovrebbero conoscere, per avere titolo alla docenza.

 Un bilancio misero, da tanti considerevolmente paragonato alla lotteria: poverissima la dimensione di senso che altresì era un atto dovuto per tutti i partecipanti, ingiustificatamente omologati indistintamente senza alcuna differenziazione di grado, di ciclo né di classe concorsuale.


 La serie matematica nella quale intuire la ragione nascosta era invereconda per un qualsivoglia aspirante docente che non fosse di estrazione scientifica e non già umanistica. Il novero era certamente quellodelle possibilità e probabilità quantistiche. Per 50 minuti mi è parso di scimmiottare i migliori quiz della nazionalpopolare tv; e siccome pur praticando l’enigmistica prediligo la saggistica Ministro, reputo quest’esperienza ferale, sgradito omaggio del suo dicastero tecnico come offensiva, umiliante e indegna, una pura violenza (l’ennesima) -sia pure auto inflitta- che nulla ha da spartire col mio insano ma profondo desiderio di insegnare, con la mia straordinaria professione


Se Ella altresì Ministro palesava interesse a ricoprirci di ridicolo, le rimetto allora il mio incarico annuale di docente incaricata nella scuola pubblica, si serva della sua autorità per Revocare gli incarichi come il mio a tempo determinato.


Abbia il coraggio di incontrarci venga nelle mie/nostre classi a incontrare gli alunni e i nostri dirigenti per provare solo a guardare da vicino e finalmente comprendere il mio/nostro lavoro; in fondo solo così si avvicinerebbe alla realtà. 


Mi incontri Ministro lo faccia solo per persuadermi che dopo un’esperienza come questa, tutto debba e possa continuare indifferentemente a scorrere come prima, sin anche il mio/nostro indispensabile e importante lavoro quotidiano nella scuola italiana. 


Il mio onorevole e dignitosissimo lavoro attualmente lo presto in uno straordinario istituto superiore di primo grado di un territorio “Difficile” che per un anno mi è stato dato in prestito (posto vacante)- il mio entusiasmo, la mia passione la cura e l’amore che so di dovere ai miei alunni ed al mio territorio, dopo quest’esperienza non sono certa che sapranno restare immutati. 


Ho costruito con sacrificio la mia professione in un consolidato ventennio di esperienza didattica applicata alla mia realtà, alla mia vita (le mie supplenze sono cominciate da non abilitata) all’idea qualificante dello studio che arricchisce e migliora e talvolta perfeziona, ma la prova preselettiva, che mi ha certamente esclusa per mio demerito da questo ridicolo concorso, è un’autentica vergogna, non perché io non l’abbia superata Ministro, ma perché francamente non sono riuscita a interpretarla - non so bene se sia stato un test di cultura generale o di insipienza docimologica, posto a fondamento di una pur giustificabile forma di selezione, che mi perdoni ministro, né io né tanti riconosciamo come forma adeguata per selezionare i docenti della scuola prossima ventura


Sarei stata disponibile a misurare la mia rapidità in ragione e in luogo della stessa riflessività del mio pensiero o della performatività delle mie conoscenze, se solo tutto questo fosse più utile, produttivo e più importante per ciascuno dei miei numerosi alunni di oggi e forse di domani; se fossero più necessarie della mia profondità di esperto educatore, le mie abilità specifiche di tipo addestrativo tanto da svilire le mie capacità di integrare e attualizzare quei saperi che da anni insegno e trasmetto nella convinzione che servano veramente a qualcosa di più. 


Sottrarmi alla prova poteva essere una soluzione direttamente proporzionale alla preclusione di una speranza “infingarda” o forse all’inconsistenza di un sogno meschino, nel livore di una drammatica situazione che nella sperimentata tecnica dell’arrogante <<arragiatevi!>> più che farci apparire <<choosy>> proprio non sa cosa alto fare.


                                                                               Con osservanza  



                                                                      Prof. Angela Maria Spina