mercoledì 29 giugno 2011

Memorie di una Talpa con nel cuore il Pensiero di un Mondo Migliore

Ho una certa considerazione per la memorialistica, la considero  quando ben riuscita un espressione profonda dell'anima dove dal giusto calibro di volontà di esprimere se stessi e dall'efficacia di linguaggi narrativi si dilata la   caratterizzazione personale attraverso un gesto che libera lo scrittore dal senso stesso della propria vita, per assicurargli nell'istanza realistica lo straordinario valore collettivo di vita anche degli altri. 


Per queste ragioni nutro una considerazione rispettosa e tutte le volte la lettura del genere è svolta sgombera da pregiudizi di qualunque genere specie ideologici o politici.

In essi ravvedo sempre un tentativo non semplice di documentare e informare che può esaltare o deprimere, ma che in ogni caso tenta di rendere vibrante l'interesse ad esprimere sé stessi nella complessità del senso di quella vita. 


Il diario che la Castellina redige tra i quattordici e i diciotto anni ovvero dal 1943 al 1948 impressiona e  a tratti suscita lo stupore che nasce dalla profonda e quasi mistica ingenuità di intellettuale. 


 Giornalista scrittrice, e soprattutto militante politica poi  parlamentare comunista, Luciana Castellina è <<incarnazione neorelistica>>  moto spontaneo e forse involontario di una scrittura rapida veloce e essenziale, tendenza spontanea di una corrente forse più coerente che ha forma in un "romanzo esistenziale" di una donna vivace coraggiosa e protagonista di avvenimenti che hanno fatto la storia di un tempo storico complesso e concitato: avvenimenti susseguitisi con rapidità che segnano il passo di idee politiche prima confuse poi sempre più nitide svolte tra un'educazione scolastica fascista una familiare moderatamente antifascista e destinata inesorabilmente ad evolversi in consapevolezza e determinazione, forse proprio perchè figlia di quel tempo storico.

Negli anni cruciali per l’Italia post bellica, così di quelli  della sua crescita personale, la personalità  procace e straordinariamente umana prende il sopravvento e si dipana nella vividezza dei racconti personali, in memorie storiche intense e documentali.
Testimonianza di vita e pensiero, di personale e collettivo di individuo e storia.
Racconta se stessa con l'innocenza di chi voleva cambiare il mondo e in fondo ha concorso con grazia e slancio a colorarlo col fascino delle parole ed uno sguardo fluttuante di chi ha invece solo saputo combatterne abbrutimento ed egoismo.  
                                                                         Donna Bruzia