Non tiri
un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, trattenga ancora il fiato. Non
creda che questa congiura dell'omertà che si è frapposta tra lei e le richieste
della magistratura, possa sottrarla dal dovere di rispondere di anni di potere
politico esercitato in uno dei territori più corrotti del mondo occidentale.
Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, perché quel fiato non
dovrà usarlo solo per rispondere ai giudici. Il fiato che risparmierà lo deve
usare per rispondere a chi ha visto come lei ha amministrato - e lo ha fatto
nel peggiore dei modi possibile - la provincia di Caserta, plasmando una forma
di contiguità, i tribunali diranno se giudiziaria ma sicuramente culturale, con
la camorra.
Onorevole
Cosentino, per quanto ancora con sicumera risponderà che le accuse contro di
lei sono vacue accuse di collaboratori di giustizia tossicodipendenti. I
pentiti non accusano nessuno, dovrebbe saperlo. I pentiti fanno dichiarazioni e
confessioni; i pm ne riscontrano l'attendibilità ed è l'Antimafia a formulare
l'accusa, non certo criminali o assassini. Lei, ribadisco, non è accusato da
pentiti, lei è accusato dall'Antimafia di Napoli. Ma anche qualora i tribunali
dovessero assolverla, lei per me non sarebbe innocente. E la sua colpevolezza
ha poco a che fare con la fedina penale. La sua colpa è quella di avere, per
anni, partecipato alla costruzione di un potere che si è alimentato di voti di
scambio, della selezione dei politici e degli imprenditori peggiori, il cui
unico talento era l'attitudine al servilismo, all'obbedienza, alla fame di
ricchezza facile. Alla distruzione del territorio. La ritengo personalmente
responsabile di aver preso decisioni che hanno devastato risorse pubbliche,
impedito che nelle nostre terre la questione rifiuti fosse gestita in maniera
adeguata. Io so chi è lei: ho visto il sistema che lei ha contribuito a
produrre e a consolidare che consente lavoro solo agli amici e alle sue
condizioni. Ho visto come pretendevate voti da chi non aveva altro da barattare
che una "x" sulla scheda elettorale.
Sono
nato e cresciuto nelle sue terre, Onorevole Cosentino, e so come si vincono le
elezioni. So dei suoi interessi e con questo termine non intendo direttamente
interessi economici, ma anche politici, quegli interessi che sono più remunerativi
del danaro perché portano consenso e obbedienza. Interessi nella centrale di
Sparanise, interessi nei centri commerciali, nell'edilizia, nei trasporti di
carburante, so dei suoi interessi nel centro commerciale che si doveva
edificare nell'Agro aversano e per cui lei, da quanto emerge dalle indagini, ha
fatto da garante presso Unicredit per un imprenditore legato ad ambienti
criminali.
Onorevole
Cosentino, per anni ha taciuto sul clan dei casalesi e qualche comparsata ai
convegni anticamorra o qualche fondo stanziato per impegni antimafia non
possono giustificare le sue dichiarazioni su un presunto impegno antimafia nato
quando le luci nazionali e internazionali erano accese sul suo territorio.
Racconta che don Peppe Diana sia suo parente e continua a dire essere stato suo
sostenitore politico. La prego di fermarsi e di non pronunciare più quel nome
con tanta disinvoltura. È un uomo già infangato per anni, i cui assassini sono
stati difesi dal suo collega di partito Gaetano Pecorella, peraltro presidente
della commissione bicamerale sulle ecomafie e membro della Commissione
Giustizia. Perché non è intervenuto a difendere la sua memoria quando
l'Onorevole Pecorella dichiarava che il movente dell'omicidio di Don Diana
"non era chiaro" gettando, a distanza di anni, ancora ombre su quella
terribile morte? Come mai questo suo lungo silenzio, Onorevole Cosentino? Sono
persuaso che lei sappia benissimo quanto conti questo silenzio. È il valore che
ha trattato in queste ultime ore con i suoi alleati politici. È questo suo
talento per il silenzio a proteggerla ora. E' scandaloso che in Parlamento si
sia riformata una maggioranza che l'ha sottratta ai pubblici ministeri. Ma in
questo caso nessuno, nemmeno Bossi - anche al prezzo di spaccare la Lega-
poteva disubbidire agli ordini di un affannato Berlusconi.
Perché
lei, Onorevole Cosentino, rappresenta la storia di Forza Italia in Campania e
la storia del Pdl. E lei può raccontare, qualora si sentisse tradito dai suoi
sodali, molto sulla gestione dei rifiuti, e sulle assegnazioni degli appalti in
Campania. Può raccontare di come il centro sinistra con Bassolino, abbia vinto
le elezioni con i voti di Caserta e come magicamente proprio a Caserta il
governo di centro sinistra sia caduto due anni dopo. Lei sa tutto, Onorevole
Cosentino, e proprio ciò che lei sa ha fatto tremare colleghi parlamentari non
solo della sua parte politica. Sì perché lei in Campania è stato un uomo di
"dialogo". Col centro sinistra ha spartito cariche e voti. Onorevole
Cosentino, so che il fiato che la invito a risparmiare in questo momento lo
vorrebbe usare come fece con Stefano Caldoro, suo rivale interno alla
presidenza della Regione. Ha cercato di far pubblicare dati sulla sua vita
privata. Ha cercato di trovare vecchi pentiti che potessero accusarlo di avere
rapporti con le organizzazioni criminali. Pubblicamente lo abbracciava, e poi
lanciava batterie di cronisti nel tentativo di produrre fango. Onorevole
Cosentino, so che in queste ore sta pensando a quanti affari potrebbe perdere,
all'affare che più degli altri in questo momento le sta a cuore. Più del centro
commerciale mai costruito, più dei rifiuti, più del potere che ha avuto sul
governo Berlusconi. Mi riferisco alla riconversione dell'ex aeroporto militare
di Grazzanise in aeroporto civile. Si ricorda la morte tragica di Michele Orsi,
ammazzato in pieno centro a Casal di Principe? Si ricorda la moglie di Orsi
cosa disse? Disse che lei e Nicola Ferraro eravate interessati alla morte di
suo marito. Anche in quel caso ci fu silenzio. Michele Orsi aveva deciso di
collaborare con i magistrati e stava raccontando di come i rifiuti diventano
soldi e poi voti e poi aziende e poi finanziamenti e poi potere.
Lei
si è fatto forte per anni di un potere basato sull'intimidazione politica e mi
riferisco al sistema delle discariche del Casertano che a un solo suo cenno
avrebbero potuto essere chiuse perché la maggior parte dei sindaci di quel
territorio erano stati eletti grazie al suo potere: il destino della monnezza a
Napoli - cui tanto si era legato Berlusconi - era nelle sue mani. Onorevole
Cosentino, non tiri un sospiro di sollievo, conservi il fiato perché le
assicuro che c'è un'Italia che non dimenticherà ciò che ha fatto e che potrebbe
fare. Non si senta privilegiato, non la sto accusando di essere il male
assoluto, è solo uno dei tanti, ahimè l'ennesimo.
Lei per me non è innocente e non lo sarà mai perché la camorra che domina con potere monopolistico ha trovato in lei un interlocutore. Non aver mai portato avanti vere politiche di contrasto, vero sviluppo economico in condizioni di leale concorrenza e aver difeso la peggiore imprenditoria locale, è questo a non renderle l'innocenza che la Camera dei Deputati oggi le ha tributato con voto non palese. Onorevole Cosentino prenderà questo atto d'accusa come lo sfogo di una persona che la disprezza, può darsi sia così, ma veniamo dalla stessa terra, siamo cresciuti nello stesso territorio, abbiamo visto lo stesso sangue e abbiamo visto comandare le stesse persone, ma mai, come dice lei, siamo stati dalla stessa parte.
Lei per me non è innocente e non lo sarà mai perché la camorra che domina con potere monopolistico ha trovato in lei un interlocutore. Non aver mai portato avanti vere politiche di contrasto, vero sviluppo economico in condizioni di leale concorrenza e aver difeso la peggiore imprenditoria locale, è questo a non renderle l'innocenza che la Camera dei Deputati oggi le ha tributato con voto non palese. Onorevole Cosentino prenderà questo atto d'accusa come lo sfogo di una persona che la disprezza, può darsi sia così, ma veniamo dalla stessa terra, siamo cresciuti nello stesso territorio, abbiamo visto lo stesso sangue e abbiamo visto comandare le stesse persone, ma mai, come dice lei, siamo stati dalla stessa parte.