lunedì 30 maggio 2011

Il Mondo Nuovo

Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley, composto nel 1932, è ambientato nell'anno 632 di Nostro Ford, un'epoca caratterizzata dal trionfo del progresso scientifico e tecnologico che ha prodotto il più stabile equilibrio della storia, ossia la formazione dello Stato Mondiale il cui motto Comunità, Identità, Stabilità fornisce la garanzia della felicità collettiva. 

Huxley si dilunga ampiamente nella descrizione dell'Istituto di incubazione e condizionatura di Londra centrale, la cui struttura metallica ed asettica assurge a paradigma dell'intera società antiutopica, al fine di mostrare le modalità attraverso cui lo Stato realizza i principi sopra menzionati. 

Qui il progresso tecnologico dispiega interamente la sua efficacia a servizio dell'ordine del mondo nuovo applicandosi ai sistemi che regolano la riproduzione umana, la quale perde così ogni carattere naturale per essere gestita direttamente dall'autorità statale. 

Viene vietato assolutamente alle donne di generare figli e l'individuo inizia la propria vita in laboratorio.

 La famiglia che ormai appartiene solo ad un lontanissimo passato viene indicata come fonte di ogni male, una prigione insufficientemente sterilizzata in cui dominano malattie, oscurità e soprattutto oscene relazione tra i componenti legati insieme dal sentimento e dalla passione. 

Il rapporto tra madre e figlio diventa il simbolo di tutto ciò che la nuova società ha messo al bando per garantire la propria stabilità interna, ossia l'esclusivismo affettivo, la convergenza dell'interesse, l'incanalamento verso un solo essere umano di tutti gli impulsi e le energie, e conseguentemente il dolore per la morte.

 Tutto ciò non può essere tollerato perché il sentire fortemente genera instabilità e senza stabilità individuale non può esserci stabilità sociale.
La società richiede organizzazione: per il suo perfetto funzionamento ogni elemento della collettività deve svolgere i compiti ai quali è preposto; la predestinazione biologica si rivela così il mezzo adeguato per realizzare tale finalità, perché determina geneticamente, attraverso trattamenti diversificati, la divisione degli individui in caste gerarchiche: Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon, le cui caratteristiche psicofisiche sono programmate in funzione del ruolo che dovranno svolgere nella società. 

Ma la manipolazione genetica non si risolve nella predestinazione degli individui in caste, in quanto attraverso il processo Bokanovsky si è in grado di garantire la massima uniformità psicofisica dell'umanità.

 È questo un trattamento riservato alle classi inferiori e consiste nello scindere un uovo umano in 96 embrioni identici al fine di ottenere, quanto più è possibile, la standardizzazione dell'umanità, uomini e donne tipificati. 

Il processo Bokanovsky diventa così uno dei massimi strumenti della stabilità sociale attraverso l'eliminazione completa della singolarità individuale in nome dell'uniformità biologica. Agli Alfa e ai Beta è invece riservato un altro genere di trattamento: un uovo, un embrione, perché ad essi, chiamati ad assolvere compiti di responsabilità, la società lascia un certo margine di individualità che permette di poter operare seppur limitatamente ed in casi specifici delle libere scelte per far fronte all'insorgere di casi imprevisti.
A completare la predestinazione sociale dell'individuo intervengono ulteriori tecniche quali l'ipnopedia e i metodi di condizionamento neo-pavloviani. 

Attraverso l'ipnopedia, ossia l'insegnamento durante il sonno, vengono impartiti suggerimenti a carattere morale e sociale che conducono il fanciullo ad amare solo quei compiti che è chiamato a svolgere nella comunità, cosicché, afferma Huxley, la mente del fanciullo e, susseguentemente, quella dell'adulto diventa la risultante dei suggerimenti impartiti dallo Stato.

 I metodi di condizionamento neo-pavloviani consistono nell'indurre nell'individuo non soltanto la condotta desiderata, ma persino gusti e desideri che dovrebbero essere caratteristici della spontaneità umana, come si verifica nel caso dei bambini delta, sottoposti a scosse elettriche ogniqualvolta tentino di raggiungere dei fiori, al fine di suscitare in essi, inconsciamente, odio verso tutto ciò che appartiene al mondo naturale; la motivazione di ciò risiede nella constatazione che la fruizione della natura è gratuita e quindi inutile allo sviluppo economico fondato sul consumo di beni materiali. A ciò si aggiunge l'istituzionalizzazione della libertà sessuale e dell'uso del soma, una droga chimica in grado di provocare sensazioni piacevoli attraverso l'evasione dalla realtà. Il consumo quasi obbligatorio di tale sorta di piaceri permette in tal maniera all'autorità statale di incanalare nelle distrazioni quella tensione emotiva connaturata in ogni essere umano, impedendogli di avviare qualsiasi tipo di riflessione sulla società esistente.
Lo scenario rappresentato nel romanzo di Huxley risulta così caratterizzato dal più integrale totalitarismo: non soltanto viene negata agli individui la capacità di interagire autonomamente con il mondo esterno, ma persino la possibilità di sentirsi liberi internamente, perché ormai ognuno appartiene a tutti gli altri, principio fondamentale nel Mondo Nuovo.

 Il concetto di libertà viene svuotato del suo significato: la predestinazione biologica e sociale impedisce al singolo di determinarsi in modo diverso dal ruolo che lo Stato ha voluto che assumesse nella società. 

La felicità consiste nell'amare ciò che si deve amare in base ai condizionamenti impartiti dall'esterno. 

Tutto è quindi in funzione della stabilità dell'ordine mondiale. E questo tema è appunto al centro del dialogo tra Mustafà Mond, governatore dello Stato mondiale, e John, uno dei protagonisti del romanzo: la felicità è ciò su cui poggia la stabilità, ma per ottenerla si son dovute sacrificare la libertà, la bellezza, la grande arte (non si possono fare tragedie -- dice il governatore -- senza instabilità sociale), Dio e finanche il diritto di scegliere di soffrire perché incompatibili, spesso, con l'esistenza stessa della felicità. È questo il prezzo che la società ha dovuto pagare: per tale ragione Mustafà Mond, che pur in qualità di governatore ha avuto l'opportunità di attingere alle più alte espressioni della cultura umana, ha deciso di dedicare la propria vita alla felicità degli altri, sacrificando la propria.
Assistiamo perciò nel Mondo Nuovo alla denigrazione della storia e alla cancellazione della cultura del passato, a cui si accompagna il costante tentativo di bloccare quelle scoperte scientifiche in grado di minare l'equilibrio sociale raggiunto attraverso l'introduzione di pericolose novità: «Adesso si sa veramente dove si va».